L’intelligenza artificiale sarà un valido aiuto per gli studi legali, senza però sostituire le competenze dei professionisti, in quanto il suo presupposto è quello di operare in un mondo “stabile”, mentre l’intelligenza umana si fonda sulla “capacità di gestire l’incertezza”.

 

Ne è convinto l’avv. Ponti che, in un’intervista rilasciata per conto dell’Università di Udine, propone alcuni interessanti spunti di riflessione in merito all’AI, alle sue possibili applicazioni nel campo legale/giuridico e ai suoi limiti applicativi.

 

Di seguito l’audio dell’intervista: